Broker di opzioni binarie: la grande sfida della regolamentazione

Le opzioni binarie sono una grande innovazione nel campo della finanza, un’innovazione che ha consentito di rendere democratico e aperto un mondo tipicamente elitario e chiuso come quello della speculazione finanziaria ad altissimo profitto. Con un account su un broker di opzioni binarie è possibile accedere a tutti i mercati finanziari e ottenere profitti elevatissimi anche senza una preparazione specifica.

Broker opzioni binarie
La nascita delle opzioni binarie ha scatenato una vera e propria corsa all’oro perché i profitti che si possono ottenere sono elevatissimi ma anche attirato soggetti interessati a trarre profitto dall’ingenuità dei novelli trader.
Accanto a broker di elevatissima qualità, attenti alle esigenze degli utenti e molto affidabili, sono nati quindi dei broker poco affidabili, poco trasparenti e in alcuni casi addirittura truffaldini.
E’ vero che se prediamo in esame 10 broker per opzioni binarie a caso, al massimo 1 sarà poco serio. Ma quell’unica piattaforma di trading poco seria potrebbe rovinare le possibilità di guadagno di centinaia o migliaia di trader.
Sui broker di opzioni binarie truffaldini si è detto tanto, in alcuni forum, e spesso si è parlato parecchio a proposito. Proviamo a ripercorrere insieme la storia delle opzioni binarie e della loro regolamentazione.
All’inizio le opzioni binarie hanno suscitato la perplessità delle autorità di regolamentazione perché non erano facilmente inquadrabili. Poi a poco a poco le cose si sono andate chiarificando. Ha iniziato la CONSOB, nel luglio 2012, con una nota ufficiale che spiegava che le opzioni binarie andavano intese esclusivamente come strumento di investimento subordinato all’applicazione della direttiva MIFID. E subito è arrivata l’Agenzia delle Entrate, dopo tutto l’Italia è il paese delle tasse, che ha spiegato chiaramente come pagare le tasse sui profitti da opzioni binarie che sono state parificate a investimenti finanziari in strumenti derivati.
Ci hanno pensato poi le varie autorità di regolamentazione europee a concedere autorizzazioni ai differenti broker, in base alla sede legale, che poi sono state recepite in modo reciproco a livello europeo, sempre in base alla direttiva MIFID.
Insomma, attualmente il quadro normativo è chiaro e questo significa che gli utenti hanno una protezione globale e totale. L’utente che dovesse subire un comportamento scorretto da parte di un broker regolamentato ha la possibilità di rivolgersi a CONSOB (o analoghi enti di altre nazioni europee) per farsi vedere riconoscere il proprio diritto. Ma questo, in pratica, non succede mai perché i broker seri di opzioni binarie evitano accuratamente di dar adito ai propri clienti di lamentarsi. Sono invece i broker con sedi in paradisi fiscali che applicano, spesso in modo ripetitivo, comportamenti ben al di là dei limiti dell’etica.
Ma a questo punto è chiaro che la responsabilità è tutta nella mani dell’utente. Sono gli utenti che scelgono, in modo forse inconsapevole, di fare trading di opzioni binarie con broker che hanno sedi legali in paradisi fiscali fuori dall’Unione Europea, mettendosi quindi nella condizione di subire comportamenti non corretti senza poter fare nulla per difendesi.
La grande sfida della regolametazione delle opzioni binarie è stata vinta: le autorità centrali hanno messo chiaramente in campo buona volontà per riuscire a raggiungere una situazione in cui gli utenti sono tutelati ed è altresì tutelata la libera concorrenza, la libertà di impresa e la possibilità per l’Europa di dire la sua nel futuro della finanza internazionale.
A questo punto però spetta a noi trader di opzioni binarie fare la scelta di campo giusta e lavorare esclusivamente con broker regolamentati.

Posted on by andrea in Forex

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